I W.A.S.P. tornarono invece nel 1992 con un nuovo chitarrista, Bob Kulick, fratello di Bruce Kulick ed ex chitarrista dei KISS. Con il nuovo innesto furono in pochi mesi pubblicati il video, "The Story of Jonathan", e soprattutto un nuovo album, "The Crimson Idol", una rock opera che narra la storia di un ragazzino che fugge di casa per liberarsi dall'oppressione dei genitori e, suo malgrado, si ritrova catapultato nel mondo dello showbiz e diviene una Rockstar di successo, con tutte le conseguenze (prevalentemente negative) che questo comporta. Lontano dallo stile che caratterizzò la band nei suoi precedenti lavori, questo album, sia a livello tecnico che musicale, aumentò di spessore, raggiungendo il vero apice sonoro del gruppo. La musica e i testi seguivano un ordine ricercato e Lawless poté ripercorrere nei brani (attraverso la storia di Jonathan, il protagonista della vicenda) prima la sua infanzia ed il turbolento rapporto con i genitori, poi la vita da famosa Rockstar con tutti i pro e i contro. Dal disco furono estratti i singoli "Chainsaw Charlie", "Hold on to my Heart", "The Idol" e "I Am One", quest'ultimo stampato anche su vinile.
Terminata una lunga serie di concerti che occupò quasi due anni della carriera del gruppo, viene pubblicata la raccolta "First Blood...Last Cuts" (contenente vecchi successi della band remixati e due inediti, di cui uno con Lita Ford in veste di chitarrista). Insieme all'antologia venne commercializzata una raccolta di video musicali intitolata "First Blood...Last Visions" pubblicata con la PMI.
Nel 1995 i W.A.S.P. si ripresentarono con il disco "Still Not Black Enough", album inizialmente concepito come disco solista di Lawless . Molte delle canzoni di questo album seguono le tematiche introspetive del precedente, ma a differenza di quest'ultimo, non seguono un filone narrativo. Nonostante canzoni di grande impatto emotivo come le ballads "Keep Holdin' On" e "Breathe" e la più consona allo stile rabbioso dei W.A.S.P. "Black Forever", il disco non ottiene molti consensi di critica e pubblico. Di fatto nessun tour di supporto al disco venne organizzato lasciando presagire il peggio per il futuro della band.
Riconosciuto il passo falso del precedente album, Lawless decise di fare alcuni cambi di line-up che portarono al ritorno di Chris Holmes (con cui scriverà le canzoni dell'album), alla sostituzione di Rod con Mike Duda al basso e all'ingaggio del batterista Stet Howland. Con la nuova formazione fu pubblicato nel 1997 l'album "Kill Fuck Die", disco che ripropose gli antichi eccessi che avevano reso famoso il gruppo, ma rielaborando il tutto con sonorità sperimentali, ottenute mediante un massiccio impiego di sintetizzatori e distorsori elettronici. Le aspettative per questo album furono molto alte, ma lo stile volutamente industrial e lontano dallo stile originario della band decretò un insuccesso di critica e pubblico. Nonostante questo, il tour di supporto riscosse un grande successo riportando in auge il nome della band che tornò a fare spettacoli all'insegna dell'eccesso come in passato.
Nel 1998, per riappacificarsi con i sostenitori di vecchia data che non avevano apprezzato il cambiamento stilistico del gruppo, fu pubblicato il doppio live "Double Live Assassins", che ripropose i brani di "Kill Fuck Die" in una dimensione più consona al gruppo, risultando per nulla inferiori ai successi del passato.
Nel 1999, dopo la pubblicazione di un EP intitolato "Helldorado Promo" (limitato come diffusione alle sole testate giornalistiche musicali), fu pubblicato il disco "Helldorado", che vide il gruppo riavvicinarsi alle sonorità degli esordi. I testi ripresero ad essere trasgressivi come un tempo e tutte le canzoni tornarono a presentare sesso, droga e voglia di divertimento come tematiche comuni: l'album venne accolto tiepidamente dalla critica, ma riscontrò i favori del pubbl
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