Inizia con un sold out per la data 0 a Crema il 22 giugno il tour che vedrà Francesco Renga impegnato fino a settembre accompagnato dalla sua band con Eugenio Ventimiglia alla batteria, Gabriele Cannarozzo al basso, Stefano Brandoni alla chitarra, Stefano Cerisoli alla chitarra, Vincenzo Messina all’hammond, piano e tastiere e Fulvio Arnoldi alle tastiere, chitarra e cori.
Un tour fatto di date all’aperto. Piazze, Festival, Rassegne. Una scaletta che mette insieme il meglio di quanto prodotto, registrato e cantato in vent’anni di carriera, questa volta riletto in una chiave rock ed energica che anticipa il suono del nuovo disco di inediti. Un ritorno sul palco che è una scelta obbligata e un dovere per un performer nato come Francesco Renga. Sì, perché uno come lui sul palco dovrebbe viverci, tanta e tale è la naturalezza con cui lo abita, dai tempi degli energici rock show dei primi Timoria a quelli, decisamente più ufficiali, delle sue partecipazioni al Festival di Sanremo. Dovrebbe viverci anche perché, se la sua voce è un dono, è un dono di cui dovrebbero poter godere, il più spesso possibile, tutti.
E del resto, questo è quello che colpisce di lui, ogni volta che lo si ammira su un palco. La straordinaria presenza, fisica e vocale, che irradia dalle sue performance, e ancora di più la naturalezza con cui procede spedito attraverso cambi di registro, passaggi vocali complicatissimi, emozionanti momenti di spettacolo, come se si trattasse di passare attraverso differenti stanze della stessa casa. In questo senso la lunga carriera, le grandi capacità vocali messe in luce sui suoi album, la prestanza fisica e la capacità d’autore hanno forse fatto riflettere poco su quanto invece Francesco Renga sia anzitutto e soprattutto un live performer, uno dei pochi artisti italiani in grado di impressionare davvero ogni volta che lo si ascolta dal vivo, senza rete, con meno fronzoli possibile.
Il tour di questa estate fa seguito alla pubblicazione della prima doppia raccolta di successi della sua carriera, che porta il titolo assai azzeccato di “Fermoimmagine”, e che lo racconta davvero come un artista completo. Rock, melodia, tensione espressiva ed improvvise aperture orchestrali caratterizzano oggi la sua musica, chiudendo il cerchio di un percorso ventennale che lo ha visto debuttare come frontman di uno dei più influenti gruppi rock italiani degli anni ’90, i Timoria, per poi proseguire da solo alla ricerca di una propria strada nel corso degli anni ’90, pubblicando cinque album che hanno segnato altrettante fasi della sua carriera in perenne crescita artistica.
Dimenticate per un attimo il Francesco Renga da esportazione di “Orchestraevoce”, il progetto dedicato ad alcune delle più belle cover di musica italiana e internazionali rilette con l’ausilio di una grande orchestra sinfonica. Qui il discorso musicale torna più sul rock, sull’energia, sul suono che Francesco ha già in mente di voler dare al suo nuovo, prossimo album, e che ora ha intenzione di sperimentare chiamando a raccolta le canzoni più belle e importanti della sua carriera solista. I grandi singoli che gli hanno portato fortuna, innanzitutto, da “Raccontami” (premio della critica a Sanremo 2001) fino a “La tua bellezza” (Sanremo 2012) e “Angelo” (brano vincitore del Festival di Sanremo 2005), passando attraverso alcune delle sue più belle pagine in musica: “Ci sarai”, “Cambio direzione”, “Favole”, “Mai così”, “Ancora di lei”, “Dove il mondo non
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