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Quando Billie è "Happier Than Ever"

Il secondo album di Billie Eilish, uno dei dischi più attesi dell’anno, è uscito oggi

Scritto da Lucia Addona

Con oltre 1 miliardo e 28 milioni di click su Apple Music, “Happier Than Ever” si aggiudica il podio come l’album più pre-salvato di sempre sulla piattaforma, cosa che non sorprende dato che il secondo lavoro di Billie Eilish è indiscutibilmente uno dei dischi più attesi di questo 2021. Registrato nell’home studio del fratello Finneas, che ha co-scritto e prodotto tutte le canzoni, l’album fonde generi opposti spaziando dal jazz all’elettronica, dall’acustico all’R&B, riuscendo però nell’obiettivo di renderli coesi nell’esecuzione. Il processo creativo è stato più libero e “molto naturale” rispetto alle pressioni dietro il primo disco, poiché a dettare le regole è stata Billie stessa. Grazie ad una maggiore consapevolezza e sicurezza nella scrittura, Billie ha potuto esplorare e spingersi oltre. La cosa incredibile è che le 16 canzoni incluse in scaletta sono le uniche 16 tracce a cui lei e Finneas hanno lavorato. Questo sottolinea non solo l’oramai indiscutibile talento dei due, ma riafferma Billie come punto di riferimento per un’intera generazione, quella Z, un po’ come Lorde lo è stata per i Millennial. “Happier Than Ever” è un disco imprevedibile nel migliore dei modi, ispirato da un lungo processo di autoriflessione che ha portato Billie fuori dalla sua comfort zone, permettendole così di osare e parlare di temi quali potere, abuso emotivo, diffidenza, crescita e affermazione.

Ma veniamo alle canzoni: l’album si apre con “Getting Older”, nella quale Billie parla delle difficoltà e dei traumi che ha dovuto affrontare e superare a causa dell’incredibile fama raggiunta in giovanissima età (ricordiamoci infatti che Billie ha 19 anni…). Fama che ha avuto non solo un impatto non indifferente sulla sua vita ma che l’ha spinta a raggiungere un livello di maturità precoce, sottolineato anche dalla differenza degli intro dei due dischi: se infatti “WWAFAWDG?” iniziava con Billie che si toglieva l’apparecchio, “Happier Than Ever” si apre con “I'm getting older/I think I'm aging well”. La seconda traccia è “I Didn't Change My Number”, caratterizzata da un uptempo R&B con elementi di Soul e Blues che subito cambia le regole del sound del disco. In “Billie Bossa Nova” la cantante si cala nei panni di un personaggio fittizio che sta vivendo un amore segreto inseguita dai paparazzi, una premessa nata per scherzo con il fratello durante il tour.

future”, un’ode all’amor proprio e al potere personale, è stata scelta come singolo di lancio. A questo proposito, Billie ha affermato: “l’abbiamo scritta in due giorni […] era il primo mese di quarantena e fuori pioveva, la cornice perfetta. La canzone parla di quello che mi passava per la testa in quel momento, speranza, riflessione e crescita, ma di recente ha preso anche un nuovo significato grazie a quello che sta succedendo nel mondo adesso. Spero davvero che ognuno possa trovare un significato proprio tra queste note”.

La quinta traccia “Oxytocin”, arriva come un fulmine a ciel sereno, specialmente data la sua posizione in scaletta. La canzone è indubbiamente il miglior pezzo del disco e mette in evidenza il talento esemplare di Finneas alla produzione. Le parti elettroniche si incastrano perfettamente alla voce di Billie e proprio quando pensi che sia finita, l’ultima parte stupisce ancora. Questi sono elementi che la renderanno un successo pari, se non superiore, a “Bad Guy”.  
Il brano a cappella “GOLDWING” precede “Lost Cause”, altro successo già annunciato, nel quale Billie si rivolge al suo ex fidanzato descrivendolo come “You ain't nothin' but a lost cause […] I know you think you're such an outlaw/But you got no job”.

L’album prosegue con “Halley's Comet”, una ballata stripped-back dove la voce di Billie è protagonista e “Not My Responsibility”, la traccia parlata che aveva fatto il suo debutto nelle prime date del world tour del 2020. “OverHeated” e “Everybody Dies” precedono “Your Power”, altro singolo di punta del disco, nel quale Billie parla a chi abusa del proprio potere. “NDA” è un’altra tra le canzoni migliori, che attraverso il suo sound elettronico distorto affronta il tema dello stalking.

Terzultimo brano in scaletta è “Therefore I Am”, una presa di posizione contro gli haters e i critici attraverso delle sonorità R&B e Hip Hop. Siamo quindi alla parte finale dell’album ma Billie e Finneas hanno ancora in serbo per noi una vera chicca: “Happier Than Ever”, che inizia con un sound d’altri tempi ed esplode successivamente con delle chitarre elettriche in un perfetto connubio tra due generi così lontani ma complementari. Ultima canzone è “Male Fantasy” frutto di un periodo dove Billie ha riflettuto su sé stessa, comprendendo così cose che non era in grado di processare prima, ma soprattutto di convertire queste emozioni in musica.

Se l’ambizione di Billie era creare un “timeless record” la missione è più che compiuta. Per un’artista così giovane e con così tante aspettative intorno, realizzare un album come questo, che eguaglia o se non addirittura supera il primo disco è un’impresa non da poco. La cosa più degna di menzione è che nonostante Finneas e Billie siano riusciti a costruire un sound immediatamente riconoscibile con i lavori precedenti, in “Happier Than Ever” non ripetono quasi nessuno dei loro “trucchi”, ma cambiano completamente le carte in tavola riuscendo però al contempo a rimanere fedeli a loro stessi, innovandosi.