Meno male che ci sono i Twenty One Pilots
"Scaled and Icy" è la sorpresa che stavamo aspettando
Scritto da: Lucia Addona
Se schiacciando sul tasto riproduci vi aspettate di sentire il classico sound dei Twenty One Pilots, rimarrete molto sorpresi. “Scaled And Icy”, sesto lavoro in studio del duo originario dell’Ohio, è un album tutto da scoprire: lontano dagli ultimi lavori, il nuovo disco è pieno di colore e nasce da un flusso di creatività, come lo stesso Tyler Joseph ha ammesso. La pandemia ha messo a dura prova i due artisti che hanno dovuto registrare il disco a distanza nei rispettivi home studio, ma ne è decisamente valsa la pena. Molte cose sono cambiate, Tyler è diventato papà, Josh si è sposato e insieme hanno intrapreso nuove strade sonore, ma una cosa non è cambiata: la connessione speciale che lega i due migliori amici. Ma veniamo alla domanda che tutti i fan si stavano ponendo: “Scaled And Icy” completa la trilogia del Dema (città distopica dove sono ambientati gli ultimi dischi, ndr)?
Il titolo dell’album lascia un primo indizio: “Scaled And Icy” è un gioco di parole su “scaled back and isolated”, una frase che Tyler ha associato alla produzione musicale durante il periodo Covid, ma è anche l’anagramma di “Clancy is dead”, protagonista di “Trench”. Molti, infatti, si sono interrogati se questo fosse l’album che chiudeva la storia cominciata con “Blurryface”, ma a questo riguardo Tyler ha commentato: “è piuttosto difficile per me continuare la narrativa e la storia che abbiamo costruito in questi anni senza essere lì fuori, senza i tour, senza i concerti e l’interazione con i nostri fan”. Questo disco andrebbe quindi inteso come “in-between-record” piuttosto che il capitolo successivo e finale. Anche se il livestream di ieri sera e i vari easter egg lasciati dal duo (che ama creare mistero per i loro fan), fanno capire che i due sono ancora prigionieri nel Dema e questo album è un disco di propaganda, motivo per cui sono stati “costretti” a suonare musica più allegra. Ma veniamo alle canzoni.
L’album si apre con “Good Day”, canzone che Tyler ha subito individuato come opener, ma che nonostante i toni allegri parte da un presupposto cupo che ha voluto esplorare: ovvero come reagirei se perdessi le persone a me care? La seconda canzone del disco è “Choker”, sicuramente la traccia che più si avvicina alla musicalità classica dei Tøp. Riguardo al processo creativo dietro al brano, Tyler ha affermato che “questa canzone mi è venuta tutta di un fiato, come un flusso, è quasi spaventoso quanto sia stato semplice scriverla. Questo perché mi sono affidato ai miei vecchi e abituali metodi di songwriting, quindi era un posto che conoscevo bene e in cui mi sentivo a mio agio”.
Terzo brano in scaletta, scelto come singolo di lancio, è “Shy Away”, brano incredibilmente orecchiabile e che ti ritrovi immediatamente a canticchiare e ballare. La canzone è stata scritta da Tyler per suo fratello Jay, come tutorial su come operare in uno studio di registrazione. “Il brano è inteso come un incoraggiamento a non avere paura e fare un passo avanti nella direzione della persona che diventerai”, ha affermato il frontman. Piccola curiosità sul brano: nei primi secondi si può ascoltare un piccolo verso fatto dalla figlia di Ty, Rosie, che in questo modo è stata inclusa anche lei nel processo creativo dell’album.
“The Outside” è una delle migliori canzoni del disco, mentre in “Saturday” troviamo un altro “featuring” inaspettato, quello della moglie di Tyler. Mentre stava registrando la canzone infatti, Jenna ha iniziato a parlargli e i microfoni hanno registrato tutta la conversazione, che Tyler ha voluto tenere nel bridge: “Workin' on music?/Yeah/I, I'll just go to bed, I'm tired/I wanna watch "Friends" with you/Oh, if you feel like you have time to do a song or you're inspired/You should just go for it”.
In “Never Take It” troviamo lyrics forti e pungenti come tutti i migliori testi dei Tøp: “Now that they know information/Is just a currency and nothing more”, ma anche “Taught myself to play guitar/Tearing it up/And my advice on those two things/That I picked up/You better educate yourself/But never too much”, un attacco diretto alla disinformazione condotta dai media. Il pop di “Mulberry Street” precede “Formidable”, che in alcuni tratti richiama molto “Big Me” dei Foo Fighters e in cui possiamo sentire protagonista la chitarra, strumento che per la prima volta Tyler ha incluso nei suoi dischi alternandolo al suo fidato basso. Arriviamo dunque alla fine del disco, più rap ed elettronico rispetto alla prima parte, ma altrettanto bello: “Bounce Man” e “No Chances” e infine l’ultima traccia in scaletta “Redecorate”, che Tyler aveva immediatamente individuato come closer proprio mentre la scriveva.
I Twenty One Pilots si confermano ancora una volta una delle migliori band sulla piazza, suonano in maniera incredibile sia sul disco e sia indiscutibilmente dal vivo. “Scaled And Icy” è un album più pop, cool, quasi estivo, che si discosta dalle tematiche più cupe dei lavori precedenti ma nonostante ci piaccia sentirli in questo mood più allegro non vediamo l’ora di vedere come la trilogia Dema arriverà alla sua conclusione. Perché se possiamo contare su una cosa certa è quella che i Twenty One Pilots riescono sempre a sorprenderci.